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giovedì

Sardegna questa sconosciuta primo giorno del blogtour


Ed eccomi a raccontarvi di questa nuova ed entusiasmante avventura il bellissimo #Blogtoursardegna2014, organizzato in collaborazione con le Camere di Commercio di Oristano, la Camera di Commercio di Sassari, l’associazione Girolio, e per finire l‘associazione Italiana Foodblogger, di cui la sottoscritta  fa parte.
 Dunque, constatato che sono stata scelta per l’uso indiscutibile che faccio di tutti prodotti tipici della dieta mediterranea,ahahahahhaah ;-),  parto per la Sardegna giorno 11 Dicembre, arrivo ad Alghero con l’entusiasmo di una bambina ( a parte che come sempre a Fiumicino si perdono la mia valigia, ma vabbè un piccolo particolare che posso benissimo sottovalutare), ci dividono subito in gruppi e lì ho il piacere di conoscere delle persone fantastiche, foodblogger anche loro che fin dal primo giorno mi hanno conquistata.
Partiamo alla volta di Olmedo piccolissima cittadina, ospiti della sig,ra Mariella Pinna impariamo l’arte bianca del pane delle feste 
Confronto evidente  scaturito con un piccolissimo paesino della provincia di Agrigento, San Biagio Platani, dove a Pasqua si tiene una bellissima manifestazione in cui preparano questi pani particolari.

Anche in Sardegna lavorano questi pani tipici che vengono preparati in occasione di matrimoni, comunioni, o feste padronali.
Si da il caso che partiti alle 5 del mattino, il profumino del pane ci cattura inesorabilmente , la mamma della Sig.ra Pinna ci ha offerto gentilmente una fettina di pane appena sfornato con dello strutto spalmato e ripassato in forno, e lì stupore comune, abbiamo subito capito cosa ci saremmo dovuti aspettare per i giorni a seguire.
La Sardegna, questa sconosciuta, eppure di una tradizione culinaria che mi ha stupita, ho trovato subito un’affinità con la cucina siciliana pazzesca, in qualsiasi posto andassimo, mi partivano subito i confronti e devo dire che il modo di fare dei Sardi non è per niente diverso dal nostro carattere siciliano, del resto siamo isolani allo stesso modo.
Ovviamente scoccano le 12 si parte, destinazione Tenute Delogu a Sassari, e lì ho perso completamente ed interamente la cognizione del tempo, vi faccio vedere in breve quello che abbiamo degustato…così giusto per farvene un’idea, vi dico solo che io ricci di mare li adoro , una delizia pazzesca, lasciavano un retrogusto dolce, poi un assaggio di bottarga di muggine con i cariciofi, salumi e formaggi tipici, ovviamente solo un assaggio….solooooooo!!!

Per finire ci siamo bevuti quel buon bicchiere di Vermentino bianco,  il giusto epilogo di questa ottima degustazione dei prodotti tipici.
 A quel punto sazia dell’ottima merenda la mattina a casa della sig.ra Pinna e poi quel pranzetto leggero mi sono detta : “Stasera non mangio”, ecco non lo avessi mai detto,  destinazione TULA (SS) Minicaseificio Monzitta e Fiori, non vi dico che odore appena siamo entrati, penetrante, intenso,  ho trovato una pulizia ed un ordine straordinario, abbiamo conosciuto i padroni di casa, i quali mi hanno stupita per la loro modernità e per la voglia che hanno avuto di investire i loro guadagni di una vita in quel caseificio,  dove unico ingrediente comune è il pascolo, mucche, capre e pecore allevate all’aperto, brucano erba e basta, non c’è altro, questa è la politica, ancora c’è qualcosa  che mi stupisce.

Riprendiamo il cammino verso l’agriturismo Pedru Caddu, e lì ceno con una delizia che non avrei mai osato immaginare, la zuppa di pane, e tante ma tante altre cosine buonissime ma qui vi darò la ricetta solo del pane
 Questa è la ricetta prelevata dal libro di Maria Antonietta Mazzone , I SAPORI DELLA MEMORIA, Cucina tradizionale della Gallura.
Ingredienti:
3 fette di pane Carasau;
1 mazzetto di finocchietti selvatici;
1 kg di carne da brodo (manzo);
1 carota;
1 patata;
3 pomodori da salsa;
abbondanti ciuffi di prezzemolo;
1 pomodoro secco;
1 costa di sedano;
1 cipolla;
300 g di peretta a fette ( noi possiamon utilizzare la scamorza dolce)
100 di pecorino
Preparare un brodo saporito con 2 lt di acqua, la carne, la carota, la cipolla, il prezzemolo, il pomodoro, la patata, il sale, In pentola a pressione occorrono circa 18 minuti. Portare a bollore in un’altra pentola dell’acqua (poca) con un po’ di sale e far cuocere i finocchietti.
Scolarli, conservare l’acqua di cottura, e tritarli.
In una pirofila da forno disporre un primo strato di pane, cospargere con i finocchietti, una spolverata di pecorino e un abbondante strato di scamorza. Proseguire alternando gli ingridienti sino a esaurimento.
Ricoprire il tutto con il brodo di carne unito a qualche mestolo di acqua dei finocchietti e infornare a 180° per almeno 45 minuti o comunque fino a che non si forma un’appetitosa crosticina.
Questa ricetta mi ha rapita, al mio rientro in Sicilia l’ho già preparata parecchie volte e non riesco a liberarmene, crea dipendenza.

Con questa ricetta termina il primo giorno…non sapete cosa vi aspetterà nei giorni successivi. A prestoooo

1 commento:

Fatto in casa è più buono ha detto...

Ero sicurissima che il nostro blog tour ti avrebbe fatto ritornare lo stimolo giusto!!!! :) brava Franci... è stato bello averti al mio fianco !!!!

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