Ed eccomi ritornata con un altro post sul #blogtoursardegna2014, oggi vi parlerò dell’esperienza all’Agriturismo Padru dei f.lli Muzzu, in questa bellissima giornata ho avuto modo di conoscere la splendida Maria Antonietta Mazzone, donna dalle mille risorse, una donna che appena siamo entrati in agriturismo ci ha dotati di grembiulino e messi subito all’opera, abbiamo cucinato e lavorato prodotti ed ingredienti della Gallura e conosciuto una cucina che per certi aspetti sembrerebbe povera negli ingredienti ma proprio come scrive nel suo libro la cara Maria Antonietta “una cucina che cambiano i luoghi, clima e usanze, ma a partire da quel luogo chiamato casa, con un piatto, forse povero degli ingredienti ma ricco di affetti e sentimento, ci fa sentire al centro dell’universo.” Da qui nasce il suo libro “Sapori della memoria” un libro dove sono racchiuse ricette dal sapore antico una cucina che parte dalle origini, e che noi abbiamo avuto la fortuna di assaggiare e conoscere.
In questo giorno mille preparazioni sono state al centro della nostra attenzione, dai carciofi ripieni badesi vi metto subito la ricetta:
Ingredienti:
8 carciofi
2 cucchiai di pangrattato
8 fette di peretta fresca
2 spicchi d’aglio
1 ciuffetto di prezzemolo
1 limone (succo§)
4 cucchiai di olio di oliva
Sale e pepe q.b.
Olio evo per ungere il tegame
Eliminare dai carciofi le foglie più
esterne e tagliare il gambo. Con l’aiuto di un cucchiaino, svuotare leggermente
il centro del carciofo, facendo ruotare per eliminare l’eventuale peluria
bianca all’interno. Immergere i carciofi in un catino con acqua e succo di
limone. Triitare finemente aglio e prezzemolo e amalgamare con olio,
pangrattato, pecorino, parmigiano, aggiustare di sale e pepe.
Riempire i carciofi con l’impasto
(avendo cura di riempire non solo la parte centrale, ma allargando leggermente
le foglie del resto del fiore) e disporli su un tegame con un fondo di olio e
qualche cucchiaio di acqua. Appena l’acqua accenna a bollire coprire con un
coperchio e proseguire la cottura, aggiungendo ai carciofi le fette sottili di
peretta solo alla fine, pochi minuti prima di spegnere il fuoco.
Dalla preparazione dei carciofi siamo passati alla preparazione delle IMPANADONE di Agnellino e patate, di una delizia assoluta,
Dall’Impanadone alla zuppa di
cavolo, altra bontà
Dalla zuppa di cavolo alla
preparazione del Porceddu
Siamo entrate in questa cantina, l’odore di
porceddu arrosto mi ha avvolto, questo signore era messo lì armato di tanta pazienza
a cuocere questo porcellino che poi si è rilevato di una carne molto tenera e
delicata, servito con delle bacche di
mirto e scorza d’arancia, davvero unico e speciale, dal sapore antico e
tradizionale.
Ovviamente poi non poteva mancare
la carrellata di dolci che abbiamo preparato sempre in compagnia della nostra
Maria Antonietta dalle Seadas un dolce tipico.
Tranquilli che di questo avrete
la ricetta molto presto
Immediatamente dopo siamo passati
alla preparazione delle Acciuliddi
Dalle Acciuleddi alle Arrubiolus ,
insomma davvero dei dolci semplici ma di un sapore unico.
Finito questa lavorazione siamo
passati all’ARANZADA un dolce semplice con pochissimi ingredienti e dalla bontà
assoluta, in pratica è il nostro torrone ma con qualche piccolissima variante
che fa la differenza
In questo giorno così intenso ho conosciuto
delle persone fantastiche, dalle quali ho imparato moltissimo, ho davvero
toccato con le mani la tradizione gallurese e quindi di parte della Sardegna un
tuffo nella loro cultura, ricca di storia, ma ricca anche di musica, siamo
stati piacevolmente accolti dai TENORES del luogo
In Sardegna la musica tradizionale
è al giorno d'oggi un'espressione assai viva connessa con gli scenari della
vita comunitaria quotidiana e festiva. Non è soltanto folklore, la musica viene
eseguita e soprattutto ascoltata da uomini e donne di ogni età, o estrazione
sociale, è un momento di convivialità e condivisione dei valori della comunità.
In questo modo viene garantita l’eredità dei repertori musicali, perché proprio
questa musica serve per manifestare la loro identità e prolungare il più
possibile la tradizione TENORES.
Insomma A DISTANZA DI UN mese
esatto ho davvero nostalgia di questo magnifico viaggio, ma ho nostalgia
soprattutto di quegli odori che mia hanno accolta in un abbraccio profondo ed
intenso che solo i Sardi ti riescono a dare, un trasferimento di emozioni e
sensazioni che mi hanno catapultato nella cucina quella vera, quella
tradizionale, sensoriale, dove unico ingrediente speciale è l’amore che si
trasmette per quei piatti dal sapore antico ed unico e che basta davvero poco
per riprendere e proporre oggi come non mai, perché il vero senso della cucina sta
nelle manipolazioni del cibo, nel toccarlo, averci a che fare capire e sentire
la consistenza di un impasto piuttosto che di un dolce, e non sta nel dover per
forza apparire e rendere un piatto esteticamente bello, anche un pezzo di
PORCEDDU servito con delle foglie di mirto o l’ARUNZADA con delle foglie di
arancio rende tutto irrimediabilmente più bello e ti riporta al vero senso
della cucina.
A presto con un altro post
indimenticabile dalla Sardegna